La costruzione delle presse per lo stampaggio ad iniezione iniziò nel 1923 in Germania con modelli manuali. Lo stampaggio ad iniezione oggi è tra le tecnologie più utilizzate per la lavorazione di materie plastiche ed è soprattutto nell’industria aerospaziale e automobilistica che vengono prodotti articoli in plastica utilizzando questa tecnologia, oltre alle applicazioni nel settore arredamento, elettronica professionale e di consumo, oggettistica. Il processo di stampaggio ad iniezione è composto da diverse fasi:
- Progettazione. Il prodotto ha una forma precisa, perciò viene inizialmente disegnato da un disegnatore o ingegnere industriale; vengono poi sviluppate le soluzioni tecniche, le matematiche 3D e i relativi disegni costruttivi.
- Prototipazione. Un costruttore di stampi realizza lo stampo su misura, generalmente in acciaio o alluminio, tenendo conto delle caratteristiche del prodotto stesso e delle proprietà del macchinario per lo stampaggio ad iniezione.
- Iniezione. Lo stampo viene inserito nella pressa ad iniezione e viene chiuso dalla macchina per stampaggio; il materiale plastico viene inserito nella pressa ad iniezione sotto forma di granuli, viene riscaldato fino al raggiungimento della forma liquida e viene iniettato nello stampo.
- Raffreddamento ed estrazione. Una volta raggiunta la forma solida, gli estrattori spingono il prodotto raffreddato fuori dalla pressa come prodotto finito, completando il processo.
- Controllo qualità. Per poter garantire continuità nella soddisfazione dei clienti, sono necessarie attività di controllo del processo produttivo, come il monitoraggio degli scarti, dei fornitori ecc.
Coiniezione di gas: una tipologia di stampaggio ad iniezione
La coiniezione di gas è una tipologia di stampaggio ad iniezione utilizzabile con tutti i principali tipi di materiali termoplastici, amorfi e semicristallini che, a seconda delle loro caratteristiche, hanno spessori diversi. Nel dettaglio, lo stampaggio ad iniezione assistito da gas è un processo che prevede l’iniezione di un gas inerte all’interno di uno stampo e poi all’interno della massa fusa tramite ugelli o aghi; viene così formata una bolla collegata al punto di iniezione del gas, che spinge il materiale plastico fino al riempimento completo della cavità dello stampo. La pressione sul gas viene mantenuta fino al raggiungimento della temperatura di estrazione del pezzo, che viene compresso contro le pareti dello stampo. Al termine del processo, insieme alla decompressione della bolla si ha l’apertura dello stampo e l’estrazione del prodotto finito. Questa tecnologia permette l’utilizzo dei polimeri termoplastici in settori di applicazione che riguardano la produzione di articoli particolari, per esempio dalla geometria complessa o dalle dimensioni molto piccole; essendo settori solitamente riservati all’applicazione di altri materiali, la coiniezione di gas supera in questo modo i limiti dello stampaggio ad iniezione tradizionale.
I vantaggi dello stampaggio ad iniezione di materie plastiche
Lo stampaggio ad iniezione prevede alcuni vantaggi per la lavorazione di materie plastiche, tra cui:
- Si tratta di un processo rapido, sia dal punto di vista della produzione, che dal punto di vista della commercializzazione, grazie alla collaborazione con partner specializzati nelle attrezzature, che riducono i tempi di consegna.
- Permette alti volumi di produzione mantenendo i costi di esercizio bassi.
- Permette la produzione di articoli in plastica dai diversi colori e materiali.
- Il prodotto finale, a processo completato, ha una necessità minima di rifiniture.
Il primato di Fisem nello stampaggio ad iniezione nasce da esperienza e competenza e i suoi tecnici sono a disposizione per valutare progetti e costruire soluzioni per il successo dei suoi clienti.